Twinings abbandona il rosso

L'Italia è l'unico Paese al mondo dove i tè fermentati Pu'er sono definiti, dagli operatori del settore, come “tè rossi”. Come mai?

Una decina di anni fa, Twinings uscì sul mercato italiano con un nuovo prodotto, il tè pu'er fermentato e, non sapendo come chiamarlo, lo defìnì “tè rosso” (vedi nostro articolo del 2008).

Ovviamente era una definizione, dal punto di vista tecnico, assolutamente sbagliata, ma efficace probabilmente dal punto di vista del marketing e della comunicazione.


Sta di fatto che ai commercianti italiani (e ahinoi anche alla gran parte dei negozi cosiddetti specializzati) quella definizione piacque molto e così, senza alcun minimo senso critico, fecero propria la dicitura commerciale adottata dalla grande multinazionale.

Fu così che in Italia (e solo in Italia) si iniziò ad utilizzare il termine "tè rosso" per indicare i tè pu'er fermentati.

Ma nel 2013 la sorpresa.

Sempre sulle pagine del nostro blog, appariva un altro articolo che riapriva la questione sul “tè rosso” della Twinings, in cui si evidenziava la leggerezza con cui la società britannica utilizzasse a proprio piacere e a seconda dei mercati, il termine “tè rosso”, per indicare prodotti molto diversi tra loro (vedi nostro articolo del 2013).

Oggi la svolta.

Grazie anche alla pressione della nostra associazione, Twinigs, finalmente, è uscita sul mercato italiano con una nuova confezione di Pu'er, dove, correttamente, definisce il tè pu'er fermentato per quello che è, senza utilizzare termini che possano creare confusione nel consumatore.




Non ci resta quindi che complimentarci e ringraziare Twinings Italia per l'aggiornamento fatto e per il suo impegno nella corretta informazione.

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