TEA: la luce che splende da lontano

Quanti hanno letto la parola TEA, presente nel titolo di questo articolo, pronunciandolo all'inglese, ossia "Tii"?

Pochi sanno che "Tea", termine greco che significa "dea", è un nome proprio di persona italiano femminile, la cui variante maschile è Teo e si festeggia il 25 luglio. Nell'immagine la famosa attrice statunitense, Tea Leoni.

TEA (Teia, Theia o Tia) era il nome che la civiltà pre-ellenica ha dato a una dea che rappresentava “la luce che splende da lontano”.

TEA è stata associata con la luce ed il cielo ed era la dea della vista, gli antichi greci hanno pensato che la vista fosse un fascio o un raggio emesso dagli occhi simili ai raggi del sole e della luna.

La mitologia la vuole, figlia di Urano (il cielo) e di Gaia (la terra), coniuge e sorella di Iperione, forma contratta d'Iperionide (quello di sopra).

Dall'unione di TEA con Iperione nacquero: Elios (dio del sole), Selene (dea della luna) ed Eos (dea dell'aurora).

La Titanide Tea appartiene alla prima generazione divina, precedente agli olimpici e non deve essere confusa con l'Oceanide dello stesso nome che fu madre dei Cercopi, di Passalos ed Acmon.

Altra Tea fu la profetessa figlia di Chirone che sedotta da Eolo, fu mutata da Poseidone nella cavalla Euippe per sottrarla alle ire del padre; nelle spoglie di cavalla partorì la puledra Melanippe.

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